SALERNO
Salerno appare, come d’incanto, non appena si superano le ultime curve del tratto aereo dell’A3 dopo l’uscita di Vietri sul Mare; la presenza di diverse piazzole, lungo questo tratto di autostrada, consente una breve sosta per godersi il panorama.
Adagiata tra le colline e il mare, nell’angolo settentrionale dell’omonimo golfo, Salerno è tra due coste: quella amalfitana e quella cilentana, diverse per conformazione, ma uguali per la loro unicità.
Salerno il cui nome deriva probabilmente dalla sua posizione geografica: tra il salum (mare) e l’Irno (il fiume che attraversa la città), di origini antichissime, vanta una storia millenaria con testimonianze che si sono stratificate nel corso dei secoli, soprattutto nella parte antica della città, con le varie dominazioni subite, dai primi insediamenti etrusco-campani, ai greci, ai romani, ai longobardi. La città, tuttavia, conobbe il periodo di maggiore splendore verso la fine del XI secolo con la corte normanna, per la fama raggiunta dalla Scuola Medica, la più antica e famosa istituzione medievale sorta in Europa per lo studio e la diffusione della medicina, a carattere spiccatamente laico. Un altro evento di risalto, in questo periodo, fu l’accoglienza di papa Gregorio VII, esule da Roma.
Dal punto di vista urbanistico Salerno si estende su tre nuclei, corrispondenti alle varie fasi di espansione della città. Il più antico, il nucleo medievale, con una fitta rete di strade strette e tortuose, è abbarbicato al declivio del colle, coronato dal castello degli Arechi, ed ha il suo asse portante nella Via dei Mercanti, questo nucleo comprende i vari monumenti cittadini, massimo tra i quali è il Duomo. A ridosso del budello si estende la parte nuova che è percorsa da tre grandi arterie che corrono parallele e poco distanti tra loro: il Lungomare Trieste, il Corso Garibaldi (che continua con via Roma) e l’asse principale, chiuso al traffico, il Corso Vittorio Emanuele (che continua con Via dei Mercanti, centro storico).
Salerno puoi visitarla senza fretta, perché sembra fatta per passeggiare con calma, come ama fare la gente del posto, magari con una sosta in uno dei tanti caffè che si trovano sparsi per la città. Se si arriva, poi, dopo un lungo viaggio in camper, la migliore camminata è senz’altro quella che si può fare, in assoluta tranquillità, tra le palme e i giardini dello splendido lungomare e se la giornata è bella, e qui capita spesso durante l’anno, è bello abbandonarsi, baciati dal sole, all’ozio terapeutico, godendosi il mare e il panorama della costiera, resa ancora più suggestiva dalla coreografia dei gabbiani.
Salerno è una città che appare ordinata e pulita, certo non manca il traffico, anche se è scorrevole e non molto rumoroso. Si avverte il tipico senso di frenesia delle grandi città che, però, non disturba la visita anche quando si percorrono le arterie principali.
Il cuore della città è nella parte vecchia, costituita da palazzi (non tutti belli a vedersi) che in alcuni casi sembrano costruiti a caso, creando spazi senza regole precise. Se si passeggia in via dei Mercanti, l’asse principale del borgo, provenendo da Corso Vittorio Emanuele, che è bello, largo, luminoso e ben arredato si ha quasi la sensazione di entrare in un’altra città. Si fa fatica all’inizio a rapportarsi con gli spazi che si riducono improvvisamente, anche perché la gente è tanta, così come sono altrettanto numerosi i negozi di ogni genere che, con le loro insegne, invitano ad entrare e ad acquistare la merce esposta, proprio come in un gran bazar. Con la presenza di tante persone, soprattutto nelle ore di “struscio”, la solitudine è pura astrazione. In una delle strade laterali di via Mercanti si trova il Duomo, dedicato al santo patrono S. Matteo, di cui custodisce alcune preziose reliquie. Costruito nella seconda metà dell’XI secolo da Roberto il Guiscardo sull’area di una precedente chiesa e consacrato nel 1085 da Gregorio VII, ha subito diversi rifacimenti nel corso dei secoli. La scalinata seicentesca a rampe convergenti sale al portale romanico con ai lati due leoni accosciati. Sul piano stradale, si trova la sala S. Lazzaro, a due navate divise da pilastri, la quale, si ipotizza, sia stata usata come aula della Scuola Medica Salernitana. Dal portale si accede in un ampio e bellissimo atrio cinto da un portico su antiche colonne su cui si svolge un’elegante loggia con decorazioni a intarsio policromo, nell’angolo è il bellissimo campanile romanico. Al centro è una vasca che sostituisce, purtroppo, un’altra di granito egiziano proveniente da Paestum trasferita nel 1825 nella Villa Comunale di Napoli. Di notevole interesse la porta bronzea dell’XI secolo realizzata a Costantinopoli. L’interno, ma- estoso, è a tre navate divise da grandi pilastri che incorporano le primitive colonne di granito. Nella navata mediana sono presenti due amboni splendenti per le ricche decorazioni. Nella navata destra, mediante scale laterali, si accede alla cripta in stile barocco, nella quale sono presenti le reliquie di S. Matteo e un tronco di colonna tortile, sulla quale secondo la tradizione furono decapitati i santi martiri. Lasciato il Duomo, riprendendo Via dei Mercanti si arriva alla chiesa di S. Salvatore risalente al XV secolo. Gli scavi hanno portato alla luce un balneum dell’XI secolo. A circa 8 metri di profondità si è rinvenuto un canale di scolo delle acque delle terme romane. L’impianto termale occupava tutta l’area che, secoli dopo, sarà destinata alla Curtis Dominica, dove il duca-principe Arechi II nel 774 costruirà il suo palazzo con la ricca cappella palatina intitolata ai santi Pietro e Paolo. Il Complesso di S. Pietro a Corte si caratterizzaper la straordinaria sovrapposizione di elementi inseriti o mutati dal I-III secolo d. C. ad oggi, ed è l’unico ambiente superstite della residenza del principe. Un’altro monumento di interesse storico artistico si raggiunge in poco tempo percorrendo il decumano maggiore del castrum romano, via Torquato Tasso, scendendo di pochi metri, si costeggia il limite settentrionale del quartiere degli amalfitani (chiamato così perché ospitava i deportati da Amalfi per incrementare le attività marinare a Salerno), fino ad incontrare sulla destra i Gradoni della Lama, sui quali si apre l’ingresso della Chiesa di S. Maria de Lama. Lama è il toponimo legato alla presenza d’acqua in questa zona, dovuta al declivio della collina che con la pioggia ne portava in grande quantità. La chiesa conserva, nel livello inferiore gli unici affreschi di epoca longobarda conservati a Salerno. Per visitare il sito occorre contattare l’associazione ERCHEMPERTO che, con libera offerta, fa da guida alla visita del monumento.
Continuando per Via dei Mercanti si giunge in Piazza Largo Campo, antico luogo dove si svolgeva il mercato del grano: il Campus Grani, sul fondo della Piazza si erge maestoso il Palazzo Genovese del 1700; all’altro angolo si trova la Fontana di Largo Campo del 1600. Oggi la piazza, nelle ore serali, è una vera e propria agorà, un affollatissimo luogo di ritrovo dei giovani per la presenza di numerosi locali. Meritano una visita la Villa Comunale, punto di unione tra il mare e la città, le numerose chiese del borgo antico e la chiesa di S. Gregorio, opportunamente restaurata, che ospita il Museo Virtuale della Scuola Medica Salernitana con istallazioni multimediali di notevole interesse storico-scientifico.
Qui i panorami belli non esistono, sono solo mozzafiato e chi vuole, con una puntatina al castello Arechi, che domina dall’alto la collina, si può godere della visione dell’eccezionale panorama della città e del grande golfo, che spazia da Salerno alla città di Agropoli. Gli amanti della buona cucina possono gustare le diverse prelibatezze locali nei numerosi ristoranti e pizzerie distribuiti tra il centro storico e il lungomare; le offerte migliori sono, ovviamente, quelle a base di mare.
Nel periodo natalizio l’intera città, ma proprio tutta, è immersa in un atmosfera speciale, si veste, infatti, di luci scintillanti, con opere realizzate con materiali riciclati che creano magiche icone variopinte che affascinano grandi e piccoli. In questo periodo il baricentro della città diviene la Villa Comunale che sfavilla con mille effetti di luci.
Tutto qui? Decisamente no. Salerno ha una posizione di privilegio, godibile in tutti i periodi dell’anno. Perché da qui in breve tempo si possono raggiungere mete di grande interesse ambientale e paesaggistiche: Positano, Amalfi, Maiori, Minori, Vietri sul Mare e verso sud Paestum, Agropoli, Marina di Camerota, Palinuro etc. Il metrò del mare, infatti, consente di spostarsi con estrema facilità evitando, soprattutto d’estate, le lunghe code di traffico e l’annoso problema del parcheggio.
C. Buonocore